UNCEMfest Arsoli - Comunicato del Presidente UNCEM Lazio Achille Bellucci

Due giorni positivi, qui ad Arsoli, di cui ringraziare innanzitutto il Sindaco Gabriele Caucci, e poi gli intervenuti, i relatori e gli ospiti. 

UNCEM Lazio sta portando avanti un progetto nel confronto con tutti, istituzioni ed associazioni, chiamando proprio tutti a sciogliere alcuni nodi che dalla legge n°142 del 1990, 34 anni di riformismo hanno prodotto.

Il tema lo abbiamo condensato così:

Il problema di fondo è il governo del territorio oggi!

Oggi che abbiamo a che fare con crisi epocali:

Ma la crisi dominante e che ci riguarda da vicino e quella istituzionale, di un trentennio di riformismo contraddittorio e sbagliato, che ha centralizzato e verticalizzato, e di fatto togliendo potere ai territori e facendo pagare agli EE LL, Comuni e Province, la crisi degli anni ’80, li ha impoveriti e spopolati.

Su Repubblica di oggi c’è un resoconto puntuale di tutto ciò: 800.000 residenti in meno nel decennio; il 70% dei borghi e paesi è a rischio abbandono; 200 Comuni non hanno né negozi né bar;e 26.582 negozi alimentari e bar sono scomparsi nel decennio.

Questi solo alcuni dei numeri che chiamano tutta la classe politica a ritrovare un senso di responsabilità ed uno scatto di rinnovamento.

Il potere delle Regioni e con esso le risorse disponibili, è aumentato con la riforma del Titolo V, ma ad un costo insostenibile, quello di aver reso simulacri degli enti che furono, sia le Province che le Comunità montane, lasciando i Comuni in una solitudine politica ed amministrativa sempre più intensa.

La cura delle Unioni di Comuni è fallita con sprechi di risorse e di tempo di cui prima o poi qualcuno dovrà rispondere, perché sono 15 anni che si proroga invano l’obbligatorietà di esse, senza cercare almeno una risposta alternativa.

Sono ormai alcuni anni che UNCEM Lazio questa risposta oltre che cercarla è anche in grado di proporla: serve un ente intermedio di prossimità come è la CM di cui agli art.27 e 28 del TUEL e non quella dell’art.32 delle Unioni di Comuni Montani.

Ente articolato per zone omogenee, come lo sono le 23 CM del Lazio, dalle quali bisognerà sempre partire per eventuali aggiustamenti.

Ente strutturato per le funzioni che i Comuni faticano a svolgere, con personale e risorse adeguati.

Ente di programmazione vera, perché fatta dai Sindaci in CM, su un territorio che vivono e conoscono e che ha una memoria storica utilissima per non sprecare risorse o ripetere errori.

Ente inserito in un contesto istituzionale che facilità l’attuazione della programmazione regionale in coordinamento dell’altro ente di prossimità, stavolta di area vasta, la Provincia, cui va restituita dignità istituzionale e competenze appunto di area vasta, come l’acqua, i rifiuti i trasporti.

Queste posizioni le verificheremo, come già fatto con le ipotesi di trasformazione delle CM, sul territorio e con tutte le CM.

Chiunque ci sta può partecipare, innanzitutto le Associazioni, ma anche amministratori regionali e ministeriali.

Da Arsoli parte una nuova fase, di elaborazione, partecipazione, riscatto e correzione di questi infausti 34 anni di cattivo riformismo.

Achille Bellucci

Presidente Uncem Lazio.