Francesco Luigi Schina dedica il suo primo libro, “La Costruzione del Binario” a suo figlio Daniele.

Il 22 giugno a Bellegra presso la piazza coperta Padre Marco Morasca, è stato presentato, davanti a un folto pubblico e alla presenza del Presidente della Associazione Ing. Mirko Carpentieri, del Sindaco di Bellegra Dott. Fabio Zambon, del Presidente della BCC di Bellegra Dott. Gianluca Nera , del rappresentate di Italferr Spa, società di ingegneria del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Ing. Francesco Sacchi ,del segretario generale del CIFI, Collegio Ingegneri Ferroviari italiani, Ing. Valerio Giovine e l’autore Francesco Luigi Schina, il libro “ La Costruzione del Binario” con dedica al figlio Daniele, che nel 2020 un tragico evento lo ha portato via. Apre gli interventi il presidente dell’Associazione Antica Vitellia, ringraziando il pubblico e tutte le autorità presenti, compresi gli sponsor Pisani S.r.l, Gruppo Schina e la Basalti Orvieto e ricordando che L'Associazione Antica Vitellia ONLUS nasce nel 2011 e il suo fondatore e primo presidente è stato Francesco Luigi Schina. Poi, passa per un saluto istituzionale, la parola al Sindaco e al presidente della BCC. Molto interessante, è stato l’intervento del Ing. Francesco Sacchi, il quale spiega la sinergia tra le opere civili, le tecnologie, l’armamento e l’importanza del ruolo avuto da Francesco Luigi nel seguire la realizzazione del binario sulle linee ferroviarie. Altrettanto interessante è stato l’intervento l’Ing. Valerio Giovine ricordando la conoscenza avuta con Francesco, che risale fine anni 1980, lui giovane dirigente delle ferrovie e Francesco Capo Tecnico Addetto su la Linea Roma- Napoli via Cassino precisamente su il 33° Tronco Lavori Valmontone. Nel’ illustrare il libro, ha tenuto a precisare la semplicità e la facilità con cui Francesco ha trasferito la sua lunga esperienza di campo. Inoltre sottolinea che questo libro sarà una pietra miliare per le nuove generazioni. Numerosi sono stati gli altri interventi in particolare modo quello del’Ing. Alessandro Manganaro che ha collaborato alla realizzazione del libro e di altri ex colleghi Ing. Fulgione Damiano dell’ingegneria di Armamento di Italferr e Ing. Greco Maurizio dirigente ERA con sede a Bruxelles. Molto divertente è stato l’intervento di Marco Ciani, amico e compagno di militare di Daniele, il quale ha raccontato un simpatico episodio del loro primo giorno di militare. Conclude l’evento l’autore che sottolinea il motivo principale per cui ha scritto questa opera: dedicarlo a suo figlio Daniele, affinchè la sua memoria duri nel tempo in tutti quelli che lo hanno conosciuto e amato. Dopo una ricca illustrazione dei contenuti del libro, l’autore ringrazia sentitamente tutti i partecipanti e tutte le autorità presenti.

Breve presentazione dell’autore del libro, Francesco Luigi Schina 

Mi chiamo Francesco Luigi Schina, sono nato a Bellegra in provincia di Roma il 21 giugno 1954. Sono sposato con Daniela Ronci, con cui ho avuto tre figli Daniele, Patrizio e Francesca, i quali ci hanno regalato quattro splenditi nipoti, Alessandra, Diletta, Valerio, Nicolò e una pronipote Ludovica figlia di Alessandra. Purtroppo, nel maggio del 2020, per un tragico evento è venuto a mancare Daniele. Dopo tre anni dalla scomparsa di Daniele ho ripreso a scrivere questo libro. È a lui che ho voluto dedicarlo, sono certo che ne sarebbe stato orgoglioso.

La mia storia inizia nell’anno scolastico 1963-64, ero in un seminario a Subiaco, insieme ai miei compagni abbiamo realizzato un plastico ferroviario.

È già in quel periodo, alla età di 10 anni, che sognavo di lavorare nelle ferrovie. Nel 1974 appena conseguito il diploma da geometra ho iniziato a lavorare presso una impresa che svolgeva i lavori per conto delle ferrovie, seguendo lavori all’ interno dello Scalo San Lorenzo, Stazione Tiburtina, Stazione Termini e varie linee dell’allora Compartimento di Roma. Nel 1975 ho prestato servizio militare, che ho svolto quasi totalmente al comando militare della Stazione Termini, partecipando alla mappatura di tutte le infrastrutture ferroviarie del Compartimento di Roma e quelle dell’intera Sardegna. Concluso il servizio militare sono tornato a lavorare con la stessa impresa fino agli inizi degli 80, dopo un periodo da libero professionista, nel 1985 sono stato assunto con il profilo di Capo Tecnico dall’ Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato. Ho ricoperto l’incarico di Capo Tecnico addetto nel 33° tronco Lavori di Valmontone, successivamente sono stato assegnato ad un reparto con sede Roma Termini dove seguivo le attività di controllo ad ultrasuoni sui cuori al manganese, controllo della geometria del binario con motocarrello diagnostico EM80, trasporti eccezionali e rilievi del consumo delle rotaie. Nel 1995 sono passato in Italferr.sis.Tav, come si chiamava allora Italferr, doveva essere un distacco per tre anni, ci sono rimasto fino alla pensione 2020. In questi magnifici 25 anni passati in Italferr, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, sono stato quasi totalmente impegnato nella realizzazione delle tratte ad AV/AC, con vari ruoli quali supervisore lavori e supporto, per conto dell’unità specialistica armamento agli FE (Field Engineering), nelle Tratte; Roma- Napoli, Torino- Novara, Firenze- Bologna, Milano- Bologna e Treviglio- Brescia. La prima tratta che ho seguito è stata la Roma-Napoli che resta come il primo amore che non si scorda mai. Mi sono preso l’onore e gli oneri di aver cercato di formare molte nostre risorse, con dei corsi di formazione, svolti in aula e nei cantieri di Armamento, sulla Costruzione del Binario.

Inoltre ho scritto, per la Tecnica Professionale del CIFI, degli articoli e uno di questi - Linea AV/AC Milano-Verona tratta Treviglio- Brescia, la realizzazione della sovrastruttura ferroviaria - è stato premiato nel novembre del 2019, in concomitanza della celebrazione del 120^ anniversario della fondazione del CIFI, come uno dei migliori articoli pubblicati sulla Tecnica Professionale del 2018.