Intervista al nuovo Commissario Straordinario del Parco dei Monti Simbruini Alberto Foppoli

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Intervista al nuovo Commissario Straordinario del Parco dei Monti Simbruini Alberto Foppoli

  “La grande fiducia riposta verso di me da parte dei sindaci della Comunità del Parco mi fa molto piacere, anche se mi riempie di grandi responsabilità. È mia intenzione lavorare insieme a tutti e condividere con tutti loro le iniziative e le proposte per favorire lo sviluppo di un'area che vanta un potenziale impareggiabile”.

   Il 14 agosto 2023 il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, con Decreto n. T00171, ha investito il dott. Alberto Foppoli, su proposta dell'assessore Righini, dell'incarico di Commissario straordinario per  Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Una designazione accolta con favore dai sindaci degli otto comuni appartenenti al territorio del parco regionale, la più vasta area naturale protetta presente nella Regione Lazio. Alberto Foppoli è un manager di grande esperienza che da molti anni si occupa di conservazione della natura, educazione ambientale, trasparenza e gestione dalla sicurezza. Già dirigente dell'Area tecnica della Riserva Naturale dei Monti della Duchessa, in provincia di Rieti, con funzione di Direttore,  Foppoli ha lavorato con il Parco dei Monti Simbruini come Dirigente, in passato, svolgendo per anni le funzioni di Direttore. Lo stesso Foppoli nel 2015 è stato inoltre responsabile della Trasparenza e dell' Anticorruzione del Parco, importante figura introdotta nelle amministrazioni pubbliche dall’art. 43, d.lgs. 33/2013. Dunque, un gradito ritorno in un ente che già ha servito, e che ora si presta a guidare con l’intenzione di lavorare al meglio, per la tutela e la crescita del territorio, attraverso lo sviluppo di un turismo sano, culturale e spirituale, obiettivo più che possibile in un ambiente ricco di eccellenze e grandi potenzialità.

Dott. Foppoli, la sua nomina a Commissario straordinario ha riscontrato pareri molto positivi da parte dei sindaci dei comuni del Parco, questo le avrà senz'altro fatto piacere, ma questa risulta essere una carica anche di grandi responsabilità. Lei ha affermato in occasione della sua nomina, di voler puntare "sulla crescita del territorio attraverso lo sviluppo di un turismo sano e sostenibile". Quali iniziative intende portare avanti sin da subito?
 
     "Come Commissario Straordinario intendo operare nel rispetto dei principi che ispirano la gestione delle aree protette, così come previsto dalla legge 394/91, recepita dalla Regione Lazio attraverso la Legge n°29/97. Per attuare il compito assegnatomi, bisogna partire dalla fondamentale collaborazione e condivisione con la Comunità del Parco, composta dagli otto sindaci . Bilanci, linee guida della gestione stessa dell'Ente Parco e le priorità del territorio, devono essere poste alla loro attenzione per condividerne le scelte. Nella storia dei parchi spesso gli enti di gestione e le amministrazioni comunali, talvolta hanno viaggiato su binari diversi. Allo stesso modo, va attivato il coinvolgimento della popolazione dei residenti nel Parco, attraverso forme di comunicazione efficaci e confronto continui.
              Tutto ciò tenendo ben presente l’obiettivo del Parco, che resta sempre la conservazione del territorio, la difesa della biodiversità e degli ecosistemi in generale, attraverso azioni per la salvaguardia delle specie protette in particolare. Siamo consapevoli che nel mondo ogni anno scompaiono specie animali e vegetali, e il Parco dei Monti Simbruini, sfortunatamente, come tutte le aree protette, non è esente da questo pericolo. I Simbruini hanno una biodiversità ricchissima, in grado di stupire anche i più attenti ricercatori; vengono spesso segnalate specie del mondo vegetale e animale che si pensava non più presenti. Pertanto, non possiamo esentarci da attuare azioni sempre più concrete per la salvaguardia di questo immenso patrimonio. Altro grande patrimonio da evidenziare e valorizzare, è rappresentato dalla grande presenza delle risorse idriche e forestali, che rappresentano una ricchezza a livello regionale e nazionale, degna di grande attenzione e interesse. Allo stesso modo è nostro compito occuparci di quello che rappresenta l'antropizzazione all'interno del territorio del Parco. Molti centri abitati del parco hanno subito dagli anni '50 in poi un forte spopolamento, con conseguente diminuzione di servizi primari quali: scuole, farmacie, assistenza medica di base. In questo impegno gestionale, vogliamo far comprendere ai giovani tutte le opportunità che un’area protetta come la nostra può offrire, per poter scegliere di investire il loro futuro nel territorio, con i molteplici servizi  che sono richiesti dal turismo ambientale in generale e dai cammini “lenti”. In questo modo si potrà dare un contributo al triste fenomeno dello spopolamento dei piccoli borghi, creando le condizioni ideali ed economiche-occupazionali per un'inversione di tendenza.

 Il problema dello spopolamento, è un tema che si affronta da molti anni, ma è sempre attuale. Tuttavia, sembra che questa inversione di tendenza sia già inatto, infatti, molte persone stanno tornando, specialmente giovani...

"Nel prendere atto che lo spopolamento dei territori non si combatte con l’illusoria pretesa di nuovi insediamenti industriali così come oggi siamo abituati ad interpretare, questa vasta area naturale deve, per l’appunto, investire su quello che ha come risorse. Come avevo accennato poc'anzi, la natura e le bellezze che abbiamo sono tante; va però messo tutto a sistema in un progetto più generale, in cui gli attori sono tutti: scuole, istituzioni pubbliche ai diversi livelli, imprenditori, commercianti, artigiani.
               Il parco è disposto ad impegnarsi per farsi promotore di iniziative formative per i giovani nel campo delle attività svolte da piccole imprese. La sola “industria” che possiamo sviluppare quindi è quella del turismo ambientale consapevole. Quindi un turismo non di massa; ma lento, legato ai cammini, al turismo culturale, escursionistico e al turismo eno-gastronomico. Dall'esperienza del Cammino di Santiago, quasi certamente il più famoso al mondo, possiamo imparare come sia stato realizzato nel tempo e di quanta ricchezza ed economia si è generata attorno a queste scelte. Ovunque i grandi cammini spirituali stanno creando un sistema economico virtuoso che si espande a caduta su tutti i territori ad essi collegati. Ciò implica al primo posto non solo l'accoglienza, ma tutta una serie di offerta di servizi; vere e proprie filiere territoriali per assistere e rispondere alle richieste dei turisti e pellegrini. In particolare, voglio riferirmi anche alla potenzialità delle ricchezze eno-gastronomiche presenti nelle nostre comunità, che, se ben sviluppate e valorizzate, conferiscono una offerta di qualità e di rara genuinità. Per ogni camminatore e pellegrino che attraversa i borghi e i territori, si accomuna la bellezza e il desiderio di poter gustare i cibi, i prodotti e le eccellenze tipiche locali. Interessanti e incoraggianti in questi anni, sono le iniziative dei giovani che hanno lasciato le loro precedenti attività in città, per dedicarsi al “settore primario”, al recupero di sementi antiche, al recupero e messa in produzione di uliveti e vigneti abbandonati, all’allevamento, all’apicoltura, e non meno importante alla riscoperta di antichi mestieri come il fornaio e/o laboratori per la produzione di formaggi e insaccati.

A proposito di questo: pochi giorni fa Lei ha partecipato a Vallepietra, alla sagra del fagiolo "Ciavattone". Lei ha dichiarato che si tratta di "Un prodotto d’eccellenza che rappresenta questo territorio e che verrà tutelato con la Casa delle Sementi”. Dove e quando sorgerà questa nuova casa delle sementi?

  "Il fagiolo Ciavattone è una specie molto antica; da secoli coltivata a Vallepietra e nelle aree confinanti. Una specie a rischio di estinzione, se non fosse stato per la determinazione dei pochi coltivatori che hanno mantenuto viva questa incredibile coltura. Questo fagiolo da anni è oggetto di studi scientifici approfonditi da parte dell’Università della Tuscia e non solo. Ha caratteristiche genetiche uniche, rimaste intatte nel corso dei secoli. Pochi giorni fa abbiamo incontrato alcuni studiosi CREA di Bergamo che hanno presentato i risultati di uno studio sulle varietà di granturco presenti in Italia. Le informazioni sono state sorprendenti: esistono in Italia ben 600 differenti varietà di mais, delle quali solo 50 nel Centro Italia. A Vallepietra, per esempio, è presente un particolare genotipo di mais autoctono. In questi giorni è stato dato l’avvio ad un bando ove si prevede l’affidamento della gestione della banca delle sementi; struttura importantissima, volta a tutelare e difendere la biodiversità nel campo della conservazione e produzione di questi prodotti agricoli. La banca delle sementi si trova nel comune di Vallepietra. Sarà un luogo di conservazione, di ricerca e di studio, ma anche punto d’incontro per gli agricoltori interessati alla coltivazione delle varietà di mais, del fagiolo e dei tanti altri prodotti legati alla storia di questo territorio.”


Conserverà solo sementi di genotipi esclusivamente originari dell'area del Parco o anche dei luoghi limitrofi?

           “ Indubbiamente questo progetto investe tutto il territorio dell’area protetta e delle aree contigue. Pertanto tutti i progetti che vengono attivati riguardano tutta la Valle dell’Aniene compresa quella del versante di Trevi e Filettino. Infatti, la normativa prevede che le aree confinanti ai parchi vanno incluse nei progetti di conservazione e del governo del territorio. Su questo argomento è mia intenzione incontrare le amministrazioni che, pur non rientrando nel territorio del Parco, possono partecipare a questo lavoro di ricerca e di promozione.

Anche i progetti di sviluppo legati al discorso turistico intendete condividere con queste altre realtà territoriali?

               “Certamente, infatti,sono stato qualche giorno fa in Abruzzo per un colloquio con i funzionari e poi , con grande cortesia sono stato ricevuto dall’Assessore al Turismo della Regione Abruzzo, proprio per discutere sul progetto dei grandi cammini che attraversano le nostre due regioni. Alcuni di essi si intersecano proprio qui nel parco dei Monti Simbruini, dai quali si sviluppano poi anche altri sentieri di trekking , percorsi in bicicletta, a cavallo... Sono questi elementi che fanno da attrazione per un vasto pubblico ottenendo un incredibile successo che è in continua crescita. Il target di riferimento è ampio; coinvolge i giovani e meno giovani, scuole , mondo scientifico , naturalistico, studiosi del paesaggio e degli ecosistemi, semplici amanti della natura. Questi luoghi, come tutti ben sanno, hanno visto il passaggio dei Santi più importanti della cultura cristiana occidentale: da San Benedetto (Patrono d’Europa) a San Francesco, Santa Scolastica, San Celestino, San Pietro Eremita, Beato Tommaso da Gori e tanti altri. Luoghi percorsi da Santi e da Papi, ne fanno un unicum nella cultura e tradizioni che invitano alla pace e all’unione dei popoli. A buon merito il territorio attraversato dal fiume Aniene è chiamato anche La Valle Santa . I Simbruini, dove la natura incontra una grande storia dell'uomo, dagli Equi, a quella preromana , a quella della Roma Imperiale, fino al periodo della nascita del monachesimo occidentale. Il mio grande sogno è quello di poter organizzare un incontro interconfessionale su un tema, quanto mai attuale, come quello della pace e la fraternità dei popoli

 È un bel progetto, e quanto mai ambizioso. Una cosa del genere porrebbe veramente il Parco dei Monti Simbruini sotto una grande lente mediatica e di attenzione anche a livello internazionale.

        “Lo sviluppo di un territorio passa anche attraverso la comunicazione e la divulgazione.  Inoltre, tra i progetti , dobbiamo ricordare l’impegno nella ricettività. Ad esempio,  il Parco ha realizzato due importanti ostelli a Trevi nel Lazio e a Vallepietra. Siamo inoltre pronti a dialogare con i comuni e gli abitanti del territorio, per sviluppare una serie di iniziative legate agli alberghi diffusi, bed and breakfast e quant’altro.
É necessario riprendere i contatti con altre aree protette sia a livello nazionale che internazionale, ai fini di tutela delle specie protette (natura 2000 ecc.), per sviluppare azioni condivise nella gestione delle aree protette ed in particolare per quelle fortemente antropizzate, come la nostra.
       Sarà pure data molta rilevanza alle attività di Educazione Ambientale in tutti i vari ordini e gradi delle scuole, dall’infanzia, passando per la secondaria di primo grado, per raggiungere le scuole secondarie superiori. A questo proposito devo evidenziare la grande ed incisiva esperienza maturata nel tempo dal personale del Parco (settore comunicazione e guardiaparco), che si è specializzato proprio nel campo dell’Educazione Ambientale, della comunicazione e degli eventi in campo regionale e nazionale.
     In questi giorni partecipiamo, come attori principali ai bandi per il Servizio Civile Nazionale Universale, per dare l’opportunità ai giovani di integrare il loro percorso formativo all’interno della nostra struttura. Da anni, il Parco ospita i giovani delle scuole superiori, nell’ambito dei Progetti formativi per acquisire le competenze trasversali e l’orientamento (alternanza scuola-lavoro); frutto di protocolli d’intesa e progetti specifici, siamo sempre più convinti del grande significato che rivestono queste esperienze per inserirsi nel mondo lavorativo.
È   fondamentale convincersi che, per contribuire allo sviluppo di un'area vasta come la nostra, con impareggiabili ricchezze uniche come: la natura incontaminata, la ricchezza della biodiversità, paesaggi mozzafiato, una millenaria storia ricca di arte e monumenti, santuari unici al mondo, aree archeologiche, risorse idriche ed eno-gastronomiche, hanno il diritto di essere valorizzate; a noi il dovere e il compito di fare le scelte più appropriate”.

 


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