Gerano – Torna la tradizionale infiorata

A cura di Maria Rita Censi – www.agenziaeventi.org

Il 29 e 30 aprile a Gerano torna a vivere la festa in onore della Madonna del Cuore, con l’allestimento della secolare infiorata.

Il sabato avviene la tradizionale e sentita “calata”, con il passaggio del quadro della Madonna tra i fedeli, e si conclude con la composizione del tappeto floreale sulla piazza che durerà tutta la notte. Al mattino della domenica si svolge la celebrazione della Messa e la processione per le vie del paese sino al passaggio della Madonna su una macchina trasportata dai confratelli vestiti, con non poca fatica, sull’infiorata.

Tradizione poi vuole che la sera della domenica i bambini possano compire la consueta “sciarrata” con lanci dei fiori e tanto divertimento.

“Evviva Maria!”
Quando si avvicina la festa, risuona nelle nostre menti solo un grido: “Evviva Maria! Evviva Maria!”
Da quasi tre secoli la Madonna del Cuore passa per le nostre vie e si infila nei nostri vicoli, maestosa nella sua immensa umiltà, amorevole nella sua infinita dolcezza, e si materializza nel prezioso quadro settecentesco del Sebastiano Conca.
Tutti ci sentiamo investiti di un compito quasi sovrannaturale: onorare la Signora Regina di Gerano.

Tante le domande:
“Se trovarau i fiuri?”, “ma gliu comitatu s’è fattu?”, “chist’annu la cerca è fiacca? ”, ma il pensiero più grande sarà “piovarà?”.
Sì, perché la nostra Madonna oltre che per il suo cuore grande è famosa per la pioggia, che poca o tanta non manca mai nei due giorni di festa, smontando messe in piega ma ancor di più lasciando nei nostri cuori segni indelebili.

Cominciamo dal sabato a tirar fuori dalla naftalina le nostre lenzuola più belle e più preziose e a stirarle ed inamidarle, ci compriamo il vestito nuovo, quello della festa, e intanto i balconi saranno colmi di gerani traboccanti di tutti i colori; le bandiere, le bandierine e i pennoni sventoleranno gioiosamente.
Ma ecco che suona la campanella, ci sta la calata, dobbiamo andare, Lei ci aspetta con le sue braccia aperte, pronta ad ascoltarci, a consolarci ed asciugare le nostre lacrime.
“Madonna mea del core pensaci tu!”
Quale tributo più bello ? Non uno ma migliaia di fiori che compongono un tappeto dalle mille sfumature sul quale solo tu, Madonna mia, avrai l’onore di passare! Noi abbiamo ancora preghiere e lacrime di commozione per te.

“LA NFIORATA
Pannu stisu e rècamatu,
suàtu lavuru de na notte,
la nfiorata de lla Madonna
la jemani sbrilluccica
de guazza.
Pure agliu fiore più scrausu
bbatte n-core
che rremann’a nn’àaru addore.”
Da “Volo chiocchienno addò s’allòca ju sole” di Don Giovanni Censi

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